1978, isola di Cavallo: il giovane Dirk Hamer viene colpito da una fucilata mentre dorme su uno yacht. Morirà quasi quattro mesi dopo, al termine di una lenta, dolorosa agonia fra le braccia del padre, il medico tedesco Ryke Geerd Hamer.
Poco dopo la scomparsa del figlio, entrambi i genitori del ragazzo si ammalano di cancro. Operato, il padre sopravvive. Non così la moglie Sigrid che, curata dal marito secondo la Nuova Medicina Germanica da lui stesso inventata in quegli anni, muore: è la prima di una lunga scia di morti che le teorie dell'ex medico – oggi radiato dall'Ordine – si lasceranno dietro in Europa e oltreoceano.
Hamer non ha dubbi: la causa dei tumori sono conflitti e traumi che innescano una naturale reazione di difesa del corpo. Basta risolverli per guarire da qualsiasi malattia, senza seguire i protocolli scientifici. Anzi, la «malattia» in sé non esiste proprio: è un preciso «Programma Speciale, Biologico e Sensato» sviluppato dalla natura per rimediare a un evento traumatico.
E lo sviluppo di un tumore è il segno positivo del risanamento in corso. Nel caso del cancro, a uccidere i pazienti sono semmai chemioterapia, chirurgia, morfina, cioè gli interventi messi in atto dalla «medicina ufficiale», che li utilizza benché colpevolmente consapevole della loro assoluta inutilità, anzi della loro nocività.
Grazie a una documentatissima indagine durata oltre un decennio, Ilario D'Amato getta nuova luce sull'inquietante Nuova Medicina Germanica e le tante teorie che ne discendono, divulgate in convegni e seminari, suggerite col passaparola, diffuse su internet. Teorie che, come dimostrano gli ultimi casi di cronaca, continuano a mietere vittime in Italia e nel mondo.
Dossier Hamer ripercorre la vita dell'ex medico tedesco e quella, tragica, di alcuni malati che hanno seguito le sue teorie, morti fra atroci dolori eppure convinti di essere sulla via della guarigione. È il caso di Ellen Pegoraro che, scoperto di avere un tumore al seno e, insieme, di essere incinta, decide di affidarsi a un medico hameriano le cui teorie la conducono presto alla morte; di Marina Lallo, uccisa da un neo che non aveva voluto farsi asportare; di Eleonora Bottaro, scomparsa a 18 anni per un linfoma dichiarato guaribile. Sono solo alcuni dei malati nei quali le idee di Hamer hanno fatto breccia, rinchiudendoli nelle spire di un isolamento caparbio, quasi settario, che li ha spinti a negare la realtà e a rifiutare qualsiasi aiuto.
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Le teorie di Hamer trovano ampio spazio proprio perché il tumore fa ancora paura, e a volte non si ha un adeguato supporto professionale per superare i terribili momenti della diagnosi.
Ho deciso quindi di devolvere parte del ricavato della vendita di "Dossier Hamer", tramite una quota fissa mensile, alla Cancer Research UK - la charity indipendente sul cancro più grande del mondo - e a Macmillan, una charity che supporta i malati oncologici.
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Cancer Research UK
Questa organizzazione finanzia la ricerca per più di 200 tipi di cancro, dai più comuni - come il cancro al seno, dell'intestino, del polmone e della prostata - ai tipi di tumore più rari e quelli che colpiscono i bambini.
Ha salvato milioni di vite, scoprendo nuovi modi per prevenire, diagnosticare e curare il cancro. Nel corso dell'ultimo secolo, i suoi ricercatori hanno fatto progressi costanti nella lotta contro il cancro, tanto che la sopravvivenza nel Regno Unito è raddoppiata nel corso degli ultimi 40 anni.
Macmillan
Nessuno dovrebbe affrontare il cancro da solo.
Quando un malato oncologico ha bisogno di qualcuno a cui rivolgersi, questa charity offre un aiuto ed un supporto.
Fin dal momento della diagnosi, per tutta la durata del trattamento ed oltre, Macmillan è una costante fonte di sostegno - fornendo l'energia e l'ispirazione necessarie ai pazienti oncologici per riprendere il controllo della loro vita.